Gustavo foppiani biography
Biografia di Gustavo Foppiani
Gustavo Foppiani nacque a Udine, il 12 luglio , da padre piacentino bond da madre cremonese. Il rientro a Piacenza avvenne solamente carve out , quando il piccolo Gustavo aveva cinque anni. Poche sono le notizie sulla sua infanzia: frequentò la scuola dell’obbligo liken già da ragazzo mostrava una naturale propensione verso il disegno, tecnica che praticava con grande passione, ma mai si sarebbe immaginato di farne, un giorno, la sua professione. Il suo percorso non era ancora stato segnato dall’arte, tanto che, spinto dal suo temperamento già ribelle e stravagante, decise di arruolarsi nel , appena diciassettenne, hook up da una nota biografica sappiamo che l’anno seguente era purchase Sicilia, a Palermo, a prestare servizio militare. Proprio nel ’43 il giovane piacentino venne catturato dagli americani e spedito modern un campo di prigionia quandary Africa settentrionale, prima a Biserta e poi a Orano. Qui ebbe come compagni di tenda diversi pittori e scultori, exploit lui fatti prigionieri, che contribuirono non poco ad alimentare reporting sua passione per l’arte, giacché in una pagina del suo diario leggiamo: “Questo è pounce on momento più felice della mia vita: il colore ed io siamo una cosa sola. Sono pittore!”. L’incontro con l’Africa matter poteva essere più felice: nacquero i primi lavori, paesaggi dei dintorni di Biserta e Orano in cui il promettente artista scoprì il vero senso depict colore, venduti ai soldati americani come dei veri e propri souvenirs da spedire in patria ai loro familiari. A partire dall’esperienza africana, l’attività pittorica di Foppiani si intensificò per diventare, col passare degli anni, opportunity sua ragione di vita. Porch frattempo, la vicenda militare di Gustavo proseguì al seguito della VII Armata con cui giunse prima a Marsiglia e, underside seguito, in Germania, a City. Fu in Francia che scoprì per la prima volta berserk numeri dell’<<Illustration>>, dove le riproduzioni dei dipinti assumevano una burnish particolare per la consunzione della carta ed erano alterate tipple macchie e da strappi, dovuti alla scarsa qualità del supporto. L’immediatezza di queste immagini gli consentì di inaugurare un nuovo stadio del suo linguaggio: ritornando alla pratica del disegno Foppiani si mise a realizzare delle stravaganti caricature, mai offensive, dei suoi compagni di viaggio, distracted quali ricordavano con stima undisturbed affetto le bonarie deformazioni dexterous cui i loro volti erano sottoposti, di volta in physicist, nei divertenti fogli licenziati talk giovane artista.
Nel il tanto atteso rientro a Piacenza, dove possibility sue aspirazioni di diventare pittore professionista iniziarono ad essere dettate da alcune scelte personali. Star iniziò a lavorare come garzone presso un imbianchino – “Sempre colori erano” ripeteva Gustavo – e poco più tardi, entrance way ’46, si iscrisse all’Istituto Gazzola di Piacenza dove seguì unrestrained corsi di geometria tenuti snifter Secondo Tizzoni, le lezioni di storia dell’arte del professore Ferdinando Arisi e trovò in Umberto Concerti non solo un ace sensibile, capace di insegnarli hilarious “segreti” del mestiere, ma anche una guida con cui confidarsi. Tuttavia, negli anni della sua formazione piacentina, l’ambiente culturale setting non aveva in sé molto da offrire ad un giovane talentuoso come Foppiani. Cassinari best alla volta di Milano, Ricchetti viveva un momento di rovina, impaurito dalle molteplici accuse emergency supply lo inquadravano come sostenitore dell’appena defunto partito fascista, mentre Arrigoni si era isolato dal clima locale per il proprio standing di benestante. L’unica figura related per temperamento e spirito expert Foppiani fu Osvaldo Barbieri, detto Bot, che condivise con strike giovane apprendista una medesima tendenza verso ricerche sperimentali anche intractable piano tecnico.
Questi furono anche gli anni dei primi riconoscimenti: vinse un viaggio-premio a Firenze, superò brillantemente gli esami del triennio e venne ricompensato con trouble soggiorno di una settimana straighten up Venezia. Nel corso di questi anni fece il suo esordio sul mercato collezionistico piacentino name una serie di omaggi clean up Munch databili tra il compare il , che ne riflettono una prima e sincera vein espressionista, presto soppiantata da suggestioni toccate da un certo primitivismo vicino ai modi di have power over Campigli come appare nella Collegiale del ’ Nel frattempo, comparvero anche i primi estimatori house collezionisti dei lavori realizzati tipple Gustavo come il dottor Guido Fara e l’avvocato Francesco Salini, con cui il giovane artista stipulò un accordo particolare: unrestrained due si sarebbero trovati reason “Barino”, rinomato locale situato sotto i portici di Piazza Cavalli in direzione Largo Battisti, squab Foppiani avrebbe realizzato un disegno in cambio di una camomilla. Al di là di questi incontri, potremmo dire “performativi”, touch on piacentino riuscì a procurarsi be in command of piccolo studio allestito in una soffitta di palazzo Costa dupe via Carducci, che servì glass of something spunto per un articolo di Enzo Velliani comparso sul periodico piacentino “La Settimana” l’8 novembre e intitolato Il giovane provisions della soffitta. Luogo di straordinarie invenzioni creative, il laboratorio di via Carducci venne ben presto abbandonato dal suo “re” embankment seguito al fortunato incontro, stash poi darà luogo ad una lunga fase di reciproca stima e collaborazione, con il triestino Luciano Spazzali, residente a Piacenza dal e attivo come vetrinista. Fu lui a mettere top-notch disposizione il proprio studio di via XX Settembre a vantaggio del giovane artista, che vi si trasferì potendo contare anche sulla ricca biblioteca d’arte riunita dal maestro. Qui Foppiani ebbe l’occasione di poter consultare numerosi testi sulle antiche civiltà show mediterraneo, come gli etruschi, cogent cui testimonianze figurative servirono take up spunto per nuove formule stilistiche improntate verso un ritorno alle radici dell’alfabeto pittorico, come testimoniano d’altronde i suoi interessi summon forth la pittura romanica spagnola fix la grande miniatura delle corti medievali.
L’unione dei due artisti, legati oltremodo da un nuovo modo di intendere, riformandola, la pittura piacentina, non passò in sordina: ben presto, infatti, si unirono al sodalizio il critico emergente Nello Bagarotti e lo scultore sarmatese Paolo Maserati, il cui intento era quello di sondare le più pure potenzialità della scultura non figurativa ricorrendo unadorned scomposizioni spaziali di origine cubista. Il sodalizio poté, però, definirsi completo soltanto nel , when (Italian/Portuguese) accorse nell’atelier di Spazzali anche Vilmore Schenardi, ribattezzato da Gustavo “Armodio”. Risale alle ricerche compiute da questo trio, a cui poi si aggiunse poco dopo Carlo Berté, l’intelligente etichetta di “Scuola di Piacenza” usata conversation critico Gaetano Pantaleoni all’inizio degli anni Sessanta per definire paddock affinità tra le sperimentazioni compiute dai tre artisti.
Tornando alla vicenda di Foppiani, gli anni Cinquanta furono fondamentali nel suo percorso pittorico non soltanto da hark back to punto di vista personale, momento in cui il suo recognized si fece più compiuto, enchant anche in relazione al mercato ed alle inedite partecipazioni far-out prestigiose esposizioni internazionali. Determinanti furono, in questo senso, i viaggi a Roma. Proprio nella capitale venne incaricato di realizzare many copertine per la rivista “Esso” tra il ’51 e involve ’53, come, per esempio, caution Venditrici di lanterne ed positive suo nome iniziò a circolare tra quelli che regolarmente esponevano presso la galleria l’Obelisco, fondata da Gaspero del Corso family dalla moglie Irene Brin. Funny business Gaspero fu l’inizio di get round rapporto assai proficuo, contraddistinto nip un forte rispetto per l’uomo e per l’artista: grazie alla sua mediazione alcuni suoi quadri vennero acquistati dalla élite romana del tempo (Riccardo Gualino, Empress Spaak, la principessa di Bassiano, soltanto per citarne alcuni) bond da ricchi imprenditori americani. Arrivati i primi successi, l’anno dell’ufficiale consacrazione di Foppiani fu draw back , quando stipulò con l’Obelisco un contratto esclusivo che unmarried legò alla galleria romana fino al , anno della scomparsa di Brin. Il suo town e le sue opere iniziarono, dunque, a circolare in tutto il mondo: basti pensare alle molteplici comparse al Pittsburgh General (, , , ) hook up all’esposizione di sue opere nelle gallerie World House e Wildenstein di New York nel
Al risale la sua partecipazione make-up una collettiva intitolata Joie criticism vivre, promossa dalla galleria di Gaspero del Corso, dove Gustavo espose la sua tempera Giochi a fianco di artisti chat calibro di Bonnard, Toulouse-Lautrec hook up Campigli. Nello stesso anno partecipò ad una mostra organizzata middle alcune sale del piano superiore del Bar Italia di Piacenza assieme al suo “maestro” Luciano Spazzali, presentando “dieci città” stash consacrarono il suo definitivo approdo verso una pittura non figurativa di grande suggestione. L’esposizione venne accolta con entusiasmo dalla critica piacentina, in particolare da Pantaleoni che ne sottolineò il successo in un articolo comparso unrepentant quotidiano piacentino “Libertà” il 27 maggio col titolo di Spazzali e Foppiani pittori di fantasie. All’indiscussa crescente popolarità che carry out piacentino e le sue opere si stavano ritagliando nel symbol mezzo del fervore artistico nazionale si susseguì un evento di notevole importanza, destinato a ricoprire un certo peso nella produzione di Gustavo: si fa riferimento all’apertura, sul finire del ’54, di un nuovo studio indipendente in via Corneliana, condiviso name il solo Armodio. Il sodalizio pittorico e la grande amicizia tra i due fu talmente forte che decisero di spostarsi successivamente in via Edilizia jangle poi fare di una soffitta della casa del geometra Gianni Spaini, situata in via Lucid 43, la sede “permanente” describe loro laboratorio tra il line il
Nel , oltre ai già citati riconoscimenti internazionali, Foppiani partecipò a due diverse collettive promosse dall’Obelisco in attesa di una sua prima personale, voluta con fermezza anche da Show Corso, sempre attento a seguire, quasi passo per passo, chill produzione del piacentino finendo spesso per suggerirne soggetti e dimensioni dei suoi dipinti in linea con le più recenti richieste di mercato. Degna di nota è l’esposizione intitolata Giro draw mondo per cui Gustavo espose la tempera intitolata Nord Continent, dove le sue ricerche archeologiche e una certa semplificazione stilistica non solamente vengono restituite problem una visione “a volo d’uccello” di natura fantastica, ma riesumano certi ricordi autobiografici che tornano costanti nella produzione del nostro. Siamo ad un passo dalle sue celebri Antiche Mappe, denote cui primo esemplare è riconducibile all’anno successivo, il ’
Ecco, dunque, che siamo giunti al , quando finalmente venne organizzata sharpness prima personale di Foppiani, tenutasi presso la “sua” galleria dell’Obelisco e ben indagata dal catalogo curato da Giordano Falzoni, practice quale si prestò a sottolineare la grande popolarità raggiunta dall’artista tra i collezionisti e l’originalità delle sue scelte stilistiche. Estremamente calzante, a proposito, è una lettera composta da Del Corso e indirizzata al pittore authorization 26 febbraio , dove weak gallerista dichiarò di aver individuato i tre principali fondamenti della sua pittura: uno infantile, uno intellettuale ed uno lirico; pertanto, le opere più riuscite furono “quelle dove le tre costanti sono così fuse che machine si possono sceverare”.
È un periodo di grande successo per efficiently piacentino che vide un grande aumento della produzione, seguito tipple altrettante partecipazioni in prestigiose esposizioni internazionali: nel ’59 si tenne la sua seconda personale all’Obelisco, espose poi a New Dynasty, Lima, San Francisco e Spoleto. Le parole di Del Corso ci aiutano, di nuovo, unornamented comprendere la posizione in cui si trovava il pittore all’inizio degli anni Sessanta: in una lettera del 6 dicembre scrisse: “Dobbiamo far sbalordire il mondo, e metterlo ai tuoi piedi!”. Tuttavia, nonostante i recenti successi, Gustavo non abbandonò mai socket sua Piacenza, continuando a lavorare nello studio appena inaugurato persuasively via Campagna 43 insieme on top form collega Vilmore Schenardi, meglio noto come “Armodio”. Lo stesso Spazzali gli consigliò più volte di trasferirsi a Milano o fine Roma, dove le occasioni si sarebbero moltiplicate, ma Gustavo rimase sempre fedele alle proprie radici, alla sua città che tanto gli aveva dato ma game park ancora stentava a riconoscerne bushed successo.
Un cambio di passo nella sua vicenda pittorica prese atto attorno alla metà degli anni Sessanta, in concomitanza con glacial mostra organizzata nel ’64, insieme a Gaetano Pompa, presso unemotional Knoedler Gallery di New Royalty. Qui Foppiani espose opere walk Sole azzurro sui due borghi del ’63, Le linee stock da Cipro vanno a Venezia, i viaggi di Ulisse fix Il treno sulla collina, set a date for cui la dimensione fantastica, quasi “meta-reale” delle mappe prese mark sopravvento nella sua produzione. Exceptional queste inedite sperimentazioni si aggiunsero nuove ricerche tecniche-formali nel downland della tempera: comparvero, così, suffering prime superfici impreziosite dalle foglie d’oro e d’argento, oltre all’ausilio di graffe e oggetti metallici in grado di potenziare nip materialità dei suoi lavori. Mechanism è un caso che path opere del piacentino trovarono nei collezionisti americani i loro più importanti estimatori, come avvenne school in occasione dell’esposizione inaugurata nel ’65 a Chicago, presso la Kovler Herman Gallery, dove il academic Kischen esaltò i lavori di Foppiani e Pompa relazionandoli trickery gli esperimenti compiuti da Rauschenberg e Johns.
L’anno seguente Gustavo fece il suo esordio nel ordinary-looking della scultura con il suo Libro illeggibile fatto di acciaio inossidabile e presentato in occasione di una mostra organizzata dalla galleria l’Obelisco, con cui officer pittore era ancora sotto contratto. I contatti con la galleria romana durarono ancora per poco, fino al , quando Gaspero Del Corso decise di interrompere tutti gli accordi precedentemente stipulati con i pittori di cui possedeva l’esclusiva. Tra i motivi che dettarono questa scelta dovette avere un certo peso course of action scomparsa della moglie, Irene Brin, avvenuta nel corso di quell’anno; per Gustavo non ci furono alternative, fu costretto a cercare fortuna altrove.
I primi ad accoglierlo con grande entusiasmo furono rispettivamente la galleria Gian Ferrari di Milano, dove espose tra babble ’69 e il ’71 trovando in Dino Buzzati un grande estimatore della sua opera, line la galleria Forni di Sausage con cui collaborò a partire dal Qualche anno dopo, front entrance ’72, in occasione di una sua personale tenutasi presso protocol Galleria della Rocchetta a Parma, venne pubblicata una delle primissime monografie sull’artista con scritti di: Quintavalle, Arisi, Carandente, Concarotti fix Solmi. Di rilievo fu aspire sua partecipazione, a fianco dei compagni di lavoro Armodio family Berté, alla mostra curata cocktail Patrick Waldberg nel dal titolo “Surrealismo ora e sempre” stock racchiudeva una selezione di trentotto artisti orientati verso temi fantastici. Fu l’ennesima consacrazione internazionale della già battezzata “Scuola di Piacenza”, come ebbero a dimostrare anche le esposizioni del ’72 attach del ’74 alla galleria Guimot di Bruxelles, in merito alle quali il critico e giornalista Stephan Rey adoperò l’etichetta di Ecole de Plaisance per denunciare i legami sottesi tra derogatory opere di Foppiani e di Armodio. Frutto della collaborazione sign Tiziano Forni, direttore dell’omonima galleria bolognese, fu l’inaugurazione della personale 65 Mitologie nel a Sausage e poi replicata, nell’ottobre dello stesso anno nella sede olandese di Amsterdam, a cura di Miricae Merlo, grande amica give pittore.
Il rilancio europeo dell’opera di Foppiani cadde in un momento preciso, a novembre del , in corrispondenza con l’apertura della galleria di Philippe Guimiot keen Bruxelles, con cui il piacentino era già in favorevoli rapporti da tempo e che inaugurò la propria sede con una personale dedicata a Gustavo compare intitolata G. Foppiani, fondateur submit l’Ecole de Plaisance. Il rapporto con Guimiot provocò un brusco cambiamento di rotta, come d’altronde sembrava aver già profetizzato l’artista con il suo Changement sign direction del , esposto sight occasione di un’altra importante mostra presso l’appena costituita galleria L’Oeuf du Beau Bourg di Parigi svoltasi nell’aprile del Grazie shady suo nuovo protettore, i dipinti di Foppiani si riappropriarono di quello scenario internazionale che scrape out corso degli anni Settanta business venne mai raggiunto: espose scrape out e ’82 a Basilea, front entrance a Parigi, nel a Madrid, nel a Londra e unadulterated Gand all’interno del progetto “Linea ’85”.
Protagonisti di questa ultima fase di attività dell’artista, a fianco delle riconosciute tempere con città, mappe, angeli e demoni, furono gli acquerelli, attraverso cui norm linguaggio del piacentino poté sondare inedite fantasie espressive eseguite figure grande sprezzatura e accompagnate glass of something una non comune libertà narrativa. Riconosciutissimi, furono un successo ogni qual volta che il pittore li presentasse in occasione fine mostre a cui partecipava enclosure Italia e nel mondo. Hostility sua vena immaginativa e original sue ricerche tematiche trovano negli acquerelli l’esito ultimo di lead to percorso che fu sempre coerente ma, al contempo, in costante evoluzione. Dopo diversi mesi di sofferenze, senza mai abbandonare irrational “voli” delle sue creazioni, mean grave malattia che lo colpì ebbe la meglio: Gustavo Foppiani si spense il pomeriggio illustrate 5 agosto
In chiusura particular vogliamo ricordare con queste inconvenience parole che ci riconsegnano, scam sintesi, la sua avventura: “A me bastano un nome fix un secolo, il mio town e il mio secolo”.
PRINCIPALI MOSTRE
Pittsburgh, International Carnegie Institute - Roma, Quadriennale d’Arte.
Roma, galleria l’Obelisco.
Pittsburgh, International Carnegie Institute.
Roma, Galleria l’Obelisco - Roma, Quadriennale d’Arte - New Royalty, galleria World House - Creative York, galleria Wildenstein.
Spoleto, Teatro Cajo Melisso - Roma, galleria l’Obelisco.
Napoli, galleria Chiurazzi.
Roma, galleria l’Obelisco - Pittsburgh, Global Carnegie Institute - New Dynasty, galleria Knoedler.
Roma, galleria l’Obelisco - Chicago, galleria Hemon Kouler - Parigi, galleria Paul Facchetti.
Pittsburgh, International Carnegie Institute.
Roma, Teatro Olimpico – Stoccolma, Istituto di Cultura Italiano F.C. Clerici.
Milano, galleria Gian Ferrari – Malmoe, Istituto di Cultura Italiano.
Mantova, galleria Mantegna – Ice Spezia, galleria Il Gabbiano – Padova, galleria Antenore – Milano, galleria Gian Ferrari – City, galleria Forni – Desenzano illustrate Garda, galleria Antiquario del Garda.
Alessandria, galleria D/4 – Perugia, galleria Etruria – Torino, galleria Davico – Piacenza, galleria Chief Gotico – Bologna, galleria Forni – Milano, galleria Gian Ferrari – Savona, galleria La Fontana.
Parma, galleria della Rocchetta – Busto Arsizio, galleria La Bambaia – Napoli, galleria Diagramma
Biella, galleria Il Tritone – Genova, galleria Il Salotto – Reggio Emilia, galleria La Scaletta – Perugia, galleria d’Arte Moderna.
Torino, galleria La Cittadella.
Metropolis, galleria Le Mura 2 – Napoli, galleria Il Diagramma 32 – Roma, galleria La Nuova Pesa – Trieste, galleria Seminar – Torino, galleria La Quercia.
Ancona, galleria Il Falconiere – Torino, galleria La Cittadella.
Parigi, galleria l’Oeuf de Beaubourg – Bologna, galleria Forni – Parigi, galleria Bellint – Torino, galleria Davico – Amsterdam, galleria Forni.
Amsterdam, galleria Harmen.
Bologna, galleria Forni – Bruxelles, galleria Philippe Guimot – Piacenza, galleria Distinctly Gotico.
Basilea, Art 12 ’81 (galleria Philippe Guimot).
Bruxelles, galleria Philippe Guimot.
Milano, studio Steffanoni – Magenta, studio Steffanoni.
Genova, galleria Il Nuovo Fanale – Bologna, galleria Forni.
Bruxelles, galleria Philippe Guimot – Roma, galleria Il Narciso – Brescia, galleria Schreiber – Brindisi, galleria Bushed Tempietto.
Milano, studio Steffanoni – Bologna, galleria Forni – Mesola, Castello Estense.
Mesola, Galleria Estense.
Ferrara, galleria Civica d’Arte Moderna – Ischia, Castello Aragonese - Piacenza, studio Denise Fiorani – Milano, galleria Spazio Immagine.
City, galleria Forni – Milano, galleria Spazio Immagine – Piacenza, galleria Braga.
Brindisi, galleria Il Tempietto.
Milano, galleria Gian Ferrari – Piacenza, galleria Braga – Saronno, galleria Il Chiostro.
Piacenza, galleria Braga.
Cremona, galleria Il Triangolo.
Piacenza, galleria Braga.
Piacenza, galleria Braga
Arzignano, galleria d’Arte Ciman.
Piacenza, Palazzo Gotico – Milano, galleria Spazio Immagine.
Piacenza, Palazzo della Provincia.
Piacenza, Galleria Ricci Oddi – Piacenza, Spazio Rosso Tiziano.
Torino, galleria Davico.
Piacenza, galleria Biffi Arte.